La Chiesa di Santa Lucia di Barletta

La storia della chiesa di S. Lucia di Barletta è strettamente legata alla storia del monastero annesso delle monache domenicane la cui presenza in loco, stando al primo documento che attesta la sua esistenza, risale al 1921, ed è uno dei primi monasteri femminili domenicani e uno dei più fiorenti e ricchi monasteri di Barletta.
Le monache domenicane il 25 febbraio 1300 ottennero da Papa Benedetto XI la contigua cappella intitolata a Santa Lucia, il cui donatore fu il Patriarca di Gerusalemme Randulphus, anch’egli domenicano, rifugiatosi a Barletta dopo la caduta di Gerusalemme nelle mani dei musulmani. La cappella in questione era di proprietà del Monastero di S. Caterina del Monte Sinai, soggetta a sua volta al Patriarcato di Gerusalemme.
Il 30 giugno 1385 le monache domenicane del monastero di S. Lucia acquistarono, su via del Cambio, una casa e il terreno circostante con l’intenzione di edificarvi una domus intra moenia, dove riparare in caso di necessità.
Il 2 agosto 1392 la priora di S. Lucia, Mitula di Salpi, acquistò dagli Ospedalieri una casa con annesso orto nel pittagio Marsicano, che andò ad ampliare l’area costruttiva dell’erigenda chiesa.
Da Quest’acquisto si delinea la disposizione topografica che la chiesa e il complesso monastico conservano ancora oggi, urbanisticamente edificati su due strade: una ampia e larga (su cosrso Cavour), la seconda più stretta, corrisponde all’attuale vicoletto S. Lucia, lungo cui si estende lo sviluppo dell’intero complesso monastico.
Topografica è la citazione di un contratto del 1460, stipulato dalle monache di S. Lucia per l’acquisto di una casa sita in pictagio Marsicano ubicata – precisa l’estensore dell’atto – ad angolo fra due strade, la strata publica Cambii e una strata quae dictur ruga bella (oggi vicoletto S. Lucia) al modico prezzo di 7 once e 15 tarì.
Il monastero rivela in alcuni punti la presenza di antiche e spesse mura che fanno pensare, sul posto, alla preesistenza di remoti fortilizi, come la cosiddetta Torre di Romano, citata nel diploma col quale Carlo d’Angiò, nel 1268, concedeva il primo allargamento delle mura.
Nel 12544 le monache costruirono un mulino. Esso operò fino al 1701, quando fu demolito e ne fu costruito uno nuovo che entrò concorrenza con i mulini pubblici.
Da un documento del 2 marzo 1562 siamo messi al corrente che le monache fittano saltuariamente una propria casa sita in via del Cambio, ai soldati di ventura, sulla base di uncanone annuo di 3 ducati.
Un’altra pergamena, risalente al1582, ci fa conoscere la consistenza, in quell’anno, della comunità che si componeva di 23 monache.
Nel 1602 le monache erano 27 e nel 1653 erano invece 23. Quindi dopo la peste del 1656, il loro numero era sceso a 12 e nel 1700 era risalito a 22.
Questo monastero scampò alla soppressione disposta dalla legge murattiana del 7 agosto 1809 perchè aveva un numero di monache superiore al minimo di 12 previste dalla legge e anzi, il loro numero aumentò sensibilmente.
Lavori di ristrutturazione della chiesa furono realizzati nel biennio 1825-26 mentre lavori di ampliamento del monastero furono eseguiti nel 1832-33 nella di mezzogliorno attraverso la costruzione di nuove celle, refettorio e loggiato. A quel tempo il numero delle suore era salito a circa 70 unità.
Il 1° ottobre 1826 l’arcivescovo, mons. Gaetano De Franci, consacrò il nuovo altare della chiesa, commissionato dalle due sorelle monache, M. Eleonora e M. Fortunata Bardachini (n’è restata menzione in due lapidi collocate all’ingresso della chiesa e sotto l’altare maggiore).
Il monastero, in seguito al decreto luogotenenziale del 17 febbraio del 1861, fu soppresso e l’anno dopo il Governo prese possesso dei suoi edifici e delle sue proprietà. Al 10 ottobre, quando le monache furono costrette ad abbandonare momentaneamente il monastero, esse erano in numero di 32 più 20 converse.
Al rientro, non essendo più proprietarie dello stabile, a seguito delle leggi demaniali, la comunità monastica andò riducendosi fino ad estinguersi.
Questo periodo di grandi prove scrive, però, una delle sue tante pagine di santità e fervore monastico, supportato dalla presenza di guide spirituali, quali il Servo di Dio p. Giuseppe Leone di Trinitapoli e il Venerabile p. Antonio Losito di Canosa, ambedue Redentoristi. Dai diversi documenti pervenutici, si evince la buona reputazione che le monache di S. Lucia hanno sempre goduto; molte di esse sono state tenute in concetto di santità.
Il monastero venne definitivamente chiuso nel 1919. Le ultime monache superstiti passarono nel monastero domenicano di Sorrento, mentre la conversa suor Maria Luisa Rinella (1890-1976) si trasferirà nel monastero San Ruggero di Barletta. Volle rimanere in S. Lucia fino alla Sua morte, avvenuta nel febbraio 1935, la novantenne madre priora suor Maria Giacinta Straniero.
Tornando alla chiesa, in tempi a noi più vicini, la rettoria di S. Lucia divenne sede della parrocchia della cattedrale, fino alla morte del parroco don Antonio Larosa (13 dicembre 1978), e dal 1° gennaio 1979 parrocchia autonoma con il parroco don Ignazio Leone, e il titolo della parrochhia della cattedrale fu trasferito a S. Andrea.
Il 19 marzo 1977, con decreto dell’arcivescovo mons. Giuseppe Carata, la chiesa di S. Lucia cambiò il suo status in Santuario diocesano. Con decreto 22 giugno 1992 venne costituita, nell’ambito della parrocchia, la Confraternita della Madonna del Rosario e di S. Lucia.
Attualmente parroco di S. Lucia è don Vito Carpentiere.

LA FESTA DI SANTA LUCIA

Il 13 dicembre si celebra la festa di s. Lucia che a Barletta, da antichissima data, non è solo festa del quartiere, ma cittadina. Un tempo, alla festa, era anche legata una fiera. Fin dal giorno precedente cominciavano i preparativi per la festa e la fiera di S. Lucia, che nei tempi passati erano tanto importanti da coinvolgere gli abitanti delle città vicine, i quali affluivano a migliaia sia per visitare la Santa protettrice della vista che per far spese.
Sullo Statuto più antico della città, che forma il libro in pergemena più grosso che si conserva nella Biblioteca comunale “Sa

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